Antonio Canova: il genio del Neoclassicismo nato a Possagno

Nel cuore della Marca Trevigiana, a Possagno, nasce nel 1757 uno dei più grandi scultori della storia dell’arte: Antonio Canova. Considerato il massimo esponente del Neoclassicismo, Canova ha saputo trasformare il marmo in poesia visiva, dando vita a opere di straordinaria eleganza e perfezione formale.

Le origini venete di un talento universale

Cresciuto tra le colline trevigiane, Canova mostra fin da giovanissimo un talento fuori dal comune. Inizia la sua formazione a Venezia, dove lavora come apprendista, ma è già a diciotto anni che apre la sua prima bottega. Determinato e ambizioso, si trasferisce a Roma nel 1779, allora capitale dell’arte europea, per perfezionare lo studio dell’antico e confrontarsi con i protagonisti della scena artistica del tempo.

Le opere immortali

A Roma realizza alcuni dei suoi capolavori più celebri: “Amore e Psiche”, “Le Tre Grazie”, “Teseo sul Minotauro” e la celebre “Maddalena Penitente”. Le sue sculture si distinguono per l’armonia delle proporzioni, la purezza delle forme e l’uso sapiente del marmo, che Canova leviga fino a ottenere una luminosità quasi eterea.

Nel suo stile, Canova abbandona gli eccessi del Barocco e punta all’essenzialità: il corpo umano, idealizzato e privo di orpelli, torna protagonista assoluto, in un dialogo silenzioso tra bellezza e spiritualità.

Un artista eclettico, ammirato da imperatori

Sebbene la scultura sia il suo principale linguaggio, Canova si dedica anche alla pittura, che coltiva in modo riservato, come espressione intima e personale.

La sua fama cresce rapidamente, tanto da essere avvicinato da Napoleone Bonaparte, che gli chiede di diventare il suo ritrattista ufficiale. Canova rifiuta l’incarico diretto, ma realizza comunque celebri ritratti per la famiglia imperiale, tra cui il famoso busto di Paolina Bonaparte rappresentata come Venere vincitrice.

Il Tempio Canoviano: testamento d’arte e fede

Antonio Canova muore nel 1822, ma il suo legame con Possagno non si spezza. Qui, nella sua città natale, progetta e fa costruire il Tempio Canoviano, un’imponente chiesa in stile neoclassico che oggi custodisce le sue spoglie. L’edificio, che richiama i modelli del Partenone e del Pantheon, rappresenta il sogno compiuto dell’artista: fondere arte, spiritualità e paesaggio in un’unica grande opera.

Accanto al tempio sorge anche la Gypsotheca Canoviana, che conserva calchi in gesso, disegni, bozzetti e dipinti dello scultore, permettendo ai visitatori di entrare nel suo mondo creativo e scoprire da vicino i segreti del suo mestiere.

Visitare Possagno: tra arte e natura

Per chi visita la Marca Trevigiana, Possagno è una tappa imperdibile: non solo per l’eredità artistica di Canova, ma anche per il paesaggio che lo ispirò. Tra colline, vigneti e architetture solenni, è possibile seguire le orme del maestro e riscoprire il valore universale della bellezza.